P
rogetto della Comunità Magnificat

Realizzato dalla Fondazione Magnificat E.T.S.

Una preziosa testimonianza

Nella gioiosa, trepidante attesa dell’esperienza missionaria che alcuni missionari stanno per vivere in Africa, vogliamo riportare qui di seguito la testimonianza di un membro della Comunità Magnificat che ha partecipato ad un’iniziativa di carità a sostegno dei progetti di Operazione Fratellino.
Grazie ad Alessandra e a tutti coloro che – con la grazia di Dio – rendono possibile l’impossibile!


Il giorno della festa del Battesimo del Signore, eravamo quasi in 100 a casa Tabor: la giornata è iniziata con la celebrazione eucaristica per poi raccoglierci attorno ad un grande tavolo. Molte le adesioni, anche esterne alla Comunità. E fatte salve le spese organizzative, una raccolta finale di più di 2000 euro. È nell’incastrare le piccole cose che ci hanno portato a vivere il pranzo di beneficenza di questo 7 gennaio, che ho visto l’azione di Dio. Gabriele, cuoco di professione, che non si è risparmiato nel preparare un epocale pasto grazie anche all’aiuto di Simone. Elena e Benedetta, che hanno fatto mezzanotte per allestire la sala da pranzo. Stefania, che ci ha donato un dolce portentoso a forma di “OF” e ce lo ha consegnato con le lacrime agli occhi, grata perché «c’è ancora qualcuno che si prende cura degli altri». Sofia, Rita, Massimo, Cesare, Piero, Noemi, Giulia…. che hanno riempito il nostro mercatino e le varie giocate a tombola, di oggetti preziosi da loro prodotti o procacciati. Filippo che non si tira indietro nell’accompagnare con il suo violino le foto che scorrono dei bambini sostenuti dalla nostra Fondazione Magnificat. Rosa, Elena, Michel, padre George, Giacomo….ed ogni persona che ci ha messo il cuore partecipando all’evento: Gesù ci chiama per nome nel prendere parte a questo suo progetto, di cui abbiamo la grazia di vedere anche i frutti! Un cambiamento nella vita dei bambini in difficoltà e spesso in totale stato di abbandono che Egli ha messo lungo la nostra strada. Non solo aiutandoli materialmente, ma anche difendendo il loro diritto ad istruirsi, alla salute, ad essere curati nel migliore modo possibile. Il loro diritto ad essere felici. Lodo Dio per avermi dato l’opportunità di rendere concreta la mia fede anche “mettendoci del mio” a favore della causa di OPERAZIONE FRATELLINO. Che lo Spirito Santo continui a frugare dentro i nostri cuori, perché la generosità si incontri con la gioia dello stare insieme, permettendoci di fare sempre più sul serio: “al lavoro Zorobabele!”.
Alessandra Burchia